AppenBio per la coltivazione di cereali.

Il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna, sotto la direzione scientifica del Prof. Giovanni Dinelli ed in collaborazione con il Prof. Stefano Benedettelli dell’Università di Firenze, da una decina di anni riproduce in situ (presso aziende agrarie) una collezione di grani teneri e duri di antica e moderna costituzione allo scopo di contribuire all’incremento/mantenimento della biodiversità agricola, in netta contro tendenza rispetto all’attuale panorama varietale.

Questa collezione di grani coltivata in campo, chiamata “campo catalogo” negli anni si è arricchita di specie e varietà ed attualmente è costituito da circa 150 varietà appartenenti al genere Triticum, coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica.

Sono presenti alcuni frumenti ancestrali, ovvero i progenitori degli attuali frumenti coltivati e i frumenti coltivati, classificati agronomicamente in “vestiti” in quanto la cariosside è rivestita da un involucro (come i farri) e “nudi” ovvero con cariosside svestita come il frumento tenero e duro.

Dalla domesticazione delle piante (transizione neolitica circa 10000 anni fa) l’uomo è passato da raccoglitore a coltivatore. Pertanto, da questo momento in poi, i frumenti sono stati oggetto di incrocio e selezione da parte dell’uomo, per ottenere varietà più produttive e maggiormente performanti da un punto di vista agronomico. Negli ultimi decenni si è inoltre cercato di rispondere alle esigenze tecnologiche di una moderna industria panificatoria e pastificatoria, modificando di conseguenza anche aspetti di tipo nutrizionale e nutraceutico.

Attualmente si possono distinguere varietà di antica e moderna costituzione, dette anche a taglia alta e nana rispettivamente.
Il nostro interesse per le varietà a taglia alta deriva dal fatto che, essendosi diffuse in un periodo storico in cui l’agricoltura era essenzialmente a basso impatto (pre rivoluzione verde) presentano caratteristiche agronomiche idonee per sistemi biologici. In aggiunta, non avendo subito la selezione volta a migliorare le performance tecnologiche, presentano ancora ampia variabilità genetica e un interessante profilo nutrizionale e nutraceutico.

L’attività svolta dal gruppo di ricerca del Prof. Giovanni Dinelli, nel contesto di diversi progetti regionali e nazionali, ha permesso di caratterizzate dal punto di vista agronomico, nutrizionale e dei composti funzionali le varietà presenti nel campo catalogo, individuando le varietà più performanti in campo e con le migliori proprietà salutistiche.

AppenBio si articola in cinque fasi:
1)La selezione delle aziende agricole.
2)La selezione delle varietà.
3)La semina.
4)I rilievi agronomici.
5)La raccolta.

La selezione delle aziende agricole

All’interno del progetto AppenBio le prove agronomiche sono condotte in 3 aziende agricole a conduzione biologica:

PODERE SAN GIULIANO a San Lazzaro di Savena (BO)

LA CARTIERA DEI BENANDANTI a Monghidoro (BO)

Az. Agr. ANDREA MORARA a Monterenzio (BO)

La differente dislocazione geografica (due aziende di collina e una azienda di pianura) offre la possibilità di monitorare in diversi ambienti il comportamento delle varietà selezionate.

La selezione delle varietà

Per la scelta delle varietà da utilizzare nelle prove parcellari, sono stati presi in esame parametri agronomici (resa produttiva, resistenza all’allettamento e alle principali fitopatie), nutrizionali (contenuto proteico) e nutraceutici (colore della granella, parametro correlato al contenuto in composti fenolici; attività antiossidante; contenuto in fibra).

In ogni azienda agricola le varietà di antica costituzione selezionate sono state seminate seguendo lo stesso schema sperimentale (sopra-riportato). La scarsa quantità di semente a disposizione non ha reso possibile la realizzazione di parcelle di elevata dimensione.

Come si può osservare dallo schema sperimentale, sono state seminate sia varietà in purezza che in miscuglio, al fine di valutare e confrontare le rispettive performance agronomiche, ed una maggiore/minore attitudine delle varietà selezionate ad essere coltivate in miscuglio.

Nella prova parcellare troviamo inoltre il miscuglio VIRGO (www.granovirgo.it) e un mix di farri.

La semina

La semina è stata condotta il 13 ottobre 2016 per le aziende in collina e il 3 novembre 2016 per l’azienda in pianura. Per la scarsa quantità di semente a disposizione, la prova parcellare è stata seminata manualmente con parcelle di contenute dimensioni. Tuttavia l’annata agraria 2016-2017 è stata fondamentale per la riproduzione del seme che servirà per la realizzazione di prove parcellare di maggiori dimensioni.

I rilievi agronomici

Alla ripresa vegetativa, sono stati condotti rilievi agronomici al fine di monitorare lo stato della prova e di evidenziare differenze tra le varietà coltivate in termini di suscettibilità alle principali fitopatie, precocità e adattamento all’ambiente di coltivazione. Complessivamente i rilievi hanno evidenziato l’assenza di fitopatie rilevanti, un buon rigoglio vegetativo (in particolare presso l’az. agr. Morara) e un buon adattamento delle varietà in studio sia in ambiente collinare che di pianura.

La raccolta

La raccolta è stata condotta manualmente con la formazione di covoni e successiva trebiattura al fine di mantenere separata la granella proveniente dalle diverse parcelle. Sulla granella raccolta oltre alla determinazione dei principali parametri agronomici (altezza della pianta e lunghezza della spiga; allettamento; presenza di infestanti; fitopatie; resa, peso ettolitrico, peso di mille semi) verranno condotte analisi sulla sanità del prodotto (contenuto di micotossine) e analisi del contenuto dei principali composti nutrizionali (proteine, lipidi, amido, fibra e ceneri) e nutraceutici (polifenoli, attività antiossidante, attività anti-infiammatoria degli estratti fenolici e attività proinfiammatoria degli estratti proteici).